Archive for the 'buone intenzioni' Category

Cerco

Cerco qualcosa di piccolo piccolo

senza peso

qualcosa che sappia di cioccolato e nocciola

e gioia

e patatine fritte e sale

e pomodoro che sa di pomodoro

Cerco una vibrazione sostenibile

che mi sostenga

e mi consoli

e mi dia energia

Cerco la percezione

del battere del  mio cuore

Cerco la speranza

che alla fine

tutto vada bene

e lo so

lo so che finché cerco

non troverò

che la ricerca è condizione

eppure

non riesco a fermare questa fame.

 

mmmh

qualcosa da dire

scrivere.
passione e piacere.
memoria che emerge.
presenza.
scrivere per necessità.
per dire.
dire della vibrazione
delle cellule cerebrali,
che si risvegliano.
che si attivano vigli.
quando leggi.
quando ti innamori.
quando riesci a guardare il mondo
con quella lucidità. preziosa e rara.
vuoi dire a tutti. ma non si può. rassegnati.
vuoi cercare il gesto universale,
la descrizione condivisibile.
ma non è interessante.
e allora entra. dentro. senza paura.
ma con rispetto. onorando i sommovimenti.
ciò che accade. nel presente.
possibilmente, senza giudizio.
con quella tenerezza amorevole, che di solito riservi agli altri.
quelli che non sono te.
che puoi guardare e amare e ascoltare e affascinare.
per il tuo e il loro piacere.
abbandona il tuo bisogno di controllo.
con leggerezza.
lascia che sia.
e fluirà senza sforzo.

Immagine

Ancora e ancora e ancora

Nel delirio da dolore sciatalgico acuto,
Mi appunto una sensazione, che forse nel dolore ha il suo seme.
Stanotte è la notte.
Succederà stanotte.
Nascerà. Si girerà. Cambierà.
A doppio filo di bava di ragno siam legate.
Ho paura.
Devo lasciare.
Per cambiare devo lasciar andare.
Eppure la mano chiusa nel pugno,
Le unghie conficcate nei palmi.
Mollo la presa.
Terrore di precipitare.
Ma cosa diavolo mi lega a te?
Ancora e ancora e ancora?
Sento il dolore.
Piango in silenzio, per non svegliare i bambini.
Piango un male insulso,
Che come un pugno stringe il mio nervo,
Mi ribalta. Mi fa muovere dolente come un pesce che si contorce.
E non succede nulla.
Non muovo un dito.
Aspetto.
Che stanotte, dopo l’albero caduto,
Cadano le mie resistenze.
Mi liberi di te. Di voi.
Che sia finalmente giunto il momento di sciogliere il legame
Di filo da pesca, invisibile e indistruttibile,
Che mi tiene legata a te.
Ancora e ancora e ancora.
Lascio che accada.
Mi sciolgo nelle lacrime.
Eppoi esausta.
Mi addormento.
Libera.

che l’amore riempa tutti i buchi

33 anni.

e allora un desiderio.
uno da soffiare sulle candeline.
uno per l’anno nuovo.

un amore tenero
costante.
un amore nuovo
un amore pieno di passione e pazienza
un amore fatto per durare
un amore solido
di cui fidarsi
un amore curioso
pronto a stupirsi
un amore cangiante
che sa essere sempre diverso.
un amore piccolo
che cresce e diventa grande.
un amore sconosciuto
che si mostra per la prima volta
un amore antico
che c’è sempre stato
un amore delicato
come una carezza di piumino
un amore forte
come la quercia del roccione

un amore che sorride beffardo,
che sgorga dal mio cuore
per il mio cuore
un amore che mi conforta
e mi fa sentire amata
e in compagnia
anche quando sono sola con me stessa.

amarmi per la prima volta.
accettarmi.
e andare avanti.

questo.
questo è il desiderio per quest’anno.

Sorella del mio cuore

Mi frulla in testa da mesi di scriverti
una lettera vera, in bella calligrafia.
Su una carta ruvida e giallina,
qualcosa da trovare nella casella postale,
fra le bollette e le contabili delle banche.
Una lettera d’amore.
Perchè anche se disperato,
sbagliato e tradito,
l’amore c’è stato.

E non riesco ancora a lasciare andare completamente.
Ancora ti penso. Spesso.
Anche se l’attaccamento s’è sbiadito,
ci sono gesti e cose che mi riportano a te.
A te soltanto.
E mi chiedo se sei felice,
principalmente.
E vorrei che lo fossi,
dolorosamente.
Che si evolvesse qualcosa,
che ci fosse lo scarto…
Ma per te o per me?
Sorrido.
Tutto quello che si dice agli altri,
in realtà si riflette in noi triplicato.
Bisogna sempre lodare e augurare il bene,
è banale, ma si avvera.
Non voglio parlarti di me.
Eppure senza di te presente,
come faccio a saper di te?
Lo so e lo sento.
So che va meglio, ma non bene.
So che a volte va malissimo.
Come delle fitte…
So che c’è del buono, da non buttar via.
So che ce la farai.
Con i tuoi tempi e con il tuo ritmo…
So che devo rispettare la distanza.
Sorridere da lontano,
occuparmi dei casini miei…

Non lo so quanto vale.
So che sono sincera.
So che non so che effetto ti faccia.

Ma sono solo parole.
Buttale se vuoi.
Stanno benissimo in un cassetto,
con un sacchettino di lavanda
e le fotografie.

Quando apro gli occhi

Vedo una curva sinuosa
Un punto di domanda sdraiato
Su cui ci sono i miei libri
I quaderni
Una chitarra promessa di lezioni
Ali finte da angelo caduto a China town
Una coppa del mondo di calcetto
Faretti
Bacchette magiche
Lucido da scarpe
Ci sono appesi i miei sogni
Strusciati i miei sguardi spenti
Fluiti in quel movimento
I miei pensieri

Quando apro gli occhi
Vedo un muro
Guscio d’uovo
Un servo muto
Carico e sbilenco
Una scarpiera che apro raramente
E un angolo di scrivania
Indice dell’ordine mentale
Delirio più totale.

sottile e altissima

accade a volte
che la vibrazione salga
e mi trovi sospesa
nell’etere rarefatto.
allora un sorriso
impertinente si affaccia
e uno strano calore
nel ventre.
son tormenti.
e danze
tribali
e canti
e voci
e falò
sono magie
notturne
e bagliori.
sono imprendibili
impalpabili
sensazioni.
è qualcosa
che accade
a volte
e io ci danzo insieme
inebriata e fiera
gioiosa
sono io
a volte.
il blu della fiamma.
l’inneffabile.
vibrante volo.
altissimo.
verticale.

ho voglia di essere

ho voglia di essere nelle parole
sul divano
con mani fra i capelli
i capelli miei
le mani altrui
ho voglia di piangere
di dire
di essere ascoltata, vista, amata.
ho voglia di essere felice
di essere leggera
agile
svelta
di correre veloce
con le gambe lunghe
ho voglia di sorridere
di sentire i miei piedi caldi
la mia pelle morbida
ho voglia di cantare
di commuovermi
di sentirmi abbracciare
con affetto
con amore
ho voglia di sentire fuori
quello che ancora non ho dentro
ho voglia.
voglia di piumino.
materasso.
massaggi.
olio.
candele.

(ho voglie banali.)

amami (una poesia brutta)

amami
come non mi hai mai amata
amami
per quello che sono
perché respiro
perché sono io
amami
di nuovo
e ancora
e ancora
fai che il mio respiro
sia il tuo
fai che io sia
nei tuoi occhi
nel tuo battito cardiaco
nelle tue sinapsi
nel flusso del tuo sangue
nello spazio vuoto fra il nucleo e la cellula
fondimi con te
io sono te.
tu sei me.
e non c’è altro.
siamo insieme.

Seva Mob: un azione gentile e gratuita 11.11.11

ho un progetto.
un’idea ambiziosa.
mi aiutate?

l’11.11.11

voglio innescare un’onda anomala di gentilezza.
voglio ispirare pensieri grandi e generosi.
vi unite a me?
l’idea è semplice e banale.

FARE UN’AZIONE GENTILE.
per qualcuno a cui volete bene.
per qualcuno che non conoscete.

chiamando vostra madre o vostra nonna o vostra zia
(sì, proprio quella che vi dice sempre che non la chiamate mai)
e dicendole che le volete bene.  ascoltandola.

lasciando un caffè pagato per uno sconosciuto.
dando 100 euro all’uomo che vi infastidisce ogni mattina al semaforo.
dicendo di questa iniziativa a tutti…
o a nessuno e custodendo il segreto.

in questo caso, chi non passerà parola non romperà nessuna catena, non subirà alcuna sfiga.
ma se invece si farà strumento di quest’iniziativa areligiosa, apartitica, fuori dal business:

sarà ripagato in potenza.
provate prima.

date 10 minuti del vostro tempo e fate seva.
poi sorridete e mettetevi in ascolto.
raccontatemi se è successo qualcosa, o nulla…
(a me torna sempre moooolto più di quello che do.)

le persone speciali faranno cose speciali,
basta che facciate tutto il vostro meglio:

se il vostro meglio è dare 10 euro ad amnesty,
raccontare di questa cosa,
donare 10 milioni di euro,
cambiare il mondo,
fare un film,
salvare una vita,
abbracciare vostro figlio, amore, madre o padre e dir loro che gli volete bene,
offrire il pranzo a qualcuno che detestate,
andare a trovare qualcuno in ospedale,
rispondere al telefono con un sorriso,
regalare abbracci per strada,
trovare idee moooolto più originali di questa…

FATELO.

fatelo oggi, fatelo tutti i giorni,
ma mi raccomando:

FATELO L’11.11.11

ci saranno iniziative come questa in tutto il mondo.
il 2012 comincia quel giorno.
il 2012 non finirà il mondo.
ci sarà un innalzamento della coscienza collettiva.
un po’ come tra il medioevo e il rinascimento.
accadranno delle trasformazioni profonde.
ma si vedranno complessivamente solo dopo.
lo racconteranno gli storici.
ma noi possiamo agirlo questo cambiamento.
con un gesto banale e gratuito di gentilezza.

chiunque si può appropriare dell’idea.
fatela vostra.
usatela per il vostro business.
usate i vostri soldi e il vostro tempo,
per promuovere un’iniziativa,
che vi stuzzica il velupendolo,
che vi fa fare un salto mortale laterale,
che vi fa essere la persona che avreste sempre voluto.
anche solo per un minuto.
per un istante.
siate grandi.
folli.
visionari.
siate voi stessi.

raccontate qui sotto con video, parole o silenzio
la vostra partecipazione.
se ci sarà anche solo un commento,
il mio progetto avrà avuto successo!!!

grazie del vostro tempo.
un abbraccio a.

*Seva:

Seva è un termine di origine sanscrita per indicare il servizio disinteressato, ovvero svolto senza aspettativa di risultato o ricompensa per la persona che lo svolge.

Seva vuol dire mettere il 100% in quello che si fa. come se ne andasse della propria vita. e a non aspettarsi niente in cambio. nè riconoscimento. nè attenzione al risultato. tutta l’attenzione va messa nell’azione.

Agire così mi ha cambiato la vita.

basta pochissimo.
basta farlo una volta.
molti lo chiamano volontariato.
ma non è necessariamente fatto per gli altri.
è fatto per se stessi.
l’azione perfetta.
si può tagliare una carota con l’atteggiamento relativo al seva.
pulire un pavimento. bendare dei lebbrosi.
l’importante non è il COSA. ma il COME.


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